#tuttoandràbene e in attesa di poter presentare MITILLA la regina di Pellestrina, il fotografo e scrittore Riccardo Roiter Rigoni ci regala la sua esperienza accompagnata da bellissime foto scattate dall’elicottero di Fly Venice.

Pellestrina dal cielo
Tutte le isole possiedono un loro fascino e, osservandole in rapida sequenza dall’elicottero, si nota ancora di più quanto siano diverse tra loro e come la personalità di ognuna risulti ben marcata.
Burano è una bomboniera colorata e allegra, Torcello un angolo austero e affascinante di Medioevo, San Francesco del Deserto un eremo sulla laguna dove la spiritualità è di casa, Sant’Erasmo un grandissimo orto, un autentico pezzo di campagna circondato dall’acqua.
Si potrebbe continuare così per ognuna e, davvero, è difficile fare un’ipotetica classifica di quelle più belle.
Forse potrà sorprendere un po’ ma, personalmente, tendo a collocare al primo posto Pellestrina.
La lunga isola posta tra il Lido e Chioggia (patria di numerosi pescatori e culla del merletto a tombolo) è spesso, a torto, considerata un luogo di “frontiera”, quasi una realtà a sé stante della laguna.
Niente di più sbagliato.
Pellestrina, invece, a parer mio rappresenta un luogo d’incontro, una sorta di cerniera che unisce due realtà diverse, mare e laguna, che tramite lei possono star vicine.
Lo stesso potrebbe valere anche per il Lido ma, volando sull’ “isola d’oro” non si avverte questa sensazione perché è più larga, molto più abitata, sostanzialmente… diversa.
Pellestrina invece sta lì con le sue case colorate, volte a ponente, i suoi pescherecci ormeggiati lungo la riva e, lungo il litorale est, i vari pennelli a mare che si susseguono regolari per vari chilometri.
Infine… il colpo d’occhio finale lo regala il Murazzo dello Zendrini che porta a Ca’ Roman.
Un luogo speciale, un autentico cordone ombelicale attraverso il quale l’habitat lagunare sembra trarre nutrimento vitale. Un filo teso sul quale, nelle notti senza Luna, il dio Nettuno si diverte a fare l’equilibrista o dove, durante le burrasche, l’Adriatico e la laguna riescono a darsi un bacio.
Pellestrina incanta, al pari di una donna un po’ chiusa, di poche parole, ma estremamente bella e attraente. Una ragazza dal volto senza tempo sui cui occhi profondi finisci inevitabilmente col perderti.
Durante un volo ci sono dei luoghi che, più di altri, catturano l’attenzione: tra questi vi è l’ex cantiere Navale De Poli, ora dell’ACTV, nel quale sono state costruite parecchie imbarcazioni anche di dimensioni importanti. Può sembrar strano ma… a Pellestrina sono state varate delle navi che hanno preso la via dei mari del mondo, oltre che ad alcuni ferry boat e a numerosi vaporetti del servizio di linea pubblico.
Poi c’è la chiesa della Madonna dell’apparizione, che in modo discreto sembra voler ricordare l’importanza della fede, di quella forte devozione presente nei luoghi in cui le persone fanno dei lavori rischiosi.
Il mare, purtroppo, a volte esige ancora oggi dei prezzi altissimi.
Impossibile poi non notare la chiesa di Ognissanti, che sembra porsi a custode di mille storie di mare e di laguna, di eventi lieti e di gravi tragedie. Un luogo imponente e allo stesso tempo accogliente, come la gente del posto, forse all’inizio un po’ sulla difensiva ma che poi ti accoglie come uno di casa.
Pellestrina fa venir voglia di scoprirla, di conoscerla, di immergersi in una realtà unica nel contesto lagunare veneziano. È un luogo con un tempo tutto suo, dove le abili mani delle merlettaie intrecciano i fili del passato con quelli del presente, confezionando autentiche opere d’arte da lasciare ai posteri come testimonianza di un legame mai interrotto con chi c’è stato e chi ci sarà.
Un altro punto di unione, un altro “corridoio” che mette in comunicazione delle realtà che altrimenti non avrebbero mai modo di dialogare.
No, assolutamente, Pellestrina non è una terra di confine, bensì è un ponte tra il passato e il presente, un guardiano a protezione della laguna, una realtà in cui le tradizioni sono molto sentite e dove vi è un forte senso di appartenenza.
Sembrerà impossibile ma, tutto ciò, dall’elicottero si percepisce e forse è proprio per questo che il volo su Pellestrina, ogni volta regala, delle sensazioni stupende.


Lido Oro Benon ringrazia Riccardo Roiter Rigoni per le immagini realizzate con il supporto di Fly Venice – Helicopter Services


#tuttoandràbene