Sono proprio belle e comode le nuove panchine installate da Comune e Municipalità al Parco San Nicolò del Lido di Venezia.
Da ognuna delle 9 panchine si possono ammirare altrettanti differenti panorami tra l’antica Chiesa, i 3 Piloni Dalmati e l’Aeroporto Nicelli.
San Nicolò, zona di notevole pregio
San Nicolò è una zona importante del Lido di Venezia. Di grande pregio paesaggistico, ambientale e culturale è ricchissima di storia e sarà valorizzata in un prossimo approfondimento di Lido Oro Benon.
Qui, durante la Festa della Sensa, arrivava il Bucintoro da San Marco e il Doge gettava in mare l’anello, poi scendeva a San Nicolò per la messa e il pranzo.
Durante la Serenissima l’antica Chiesa era vocata per la benedizione delle navi veneziane che partivano in missione. Qui è conservata la metà delle reliquie di San Nicola, il Santo era venerato come protettore della flotta veneziana.
Tra le particolarità dei nostri tempi c’è la barca che porta le prelibatezze dall’Isola Orto di Venezia. Ogni settimana I Sapori di Sant’Erasmo sbarcano al Lido attraverso il canale darsena di Via Morandi.







I 3 Piloni Dalmati e la memoria del 20 aprile 1797
Tra le nuove panchine del Parco San Nicolò spiccano i 3 Piloni Dalmati.
Cosa rappresentano i Piloni Dalmati e quando sono stati realizzati? Ce lo spiega in questo video Franco Luxardo, Presidente dell’Associazione dei Dalmati Italiani nel Mondo, quando ricorda il zaratino Tullio Vallery.
La targa in pietra d’Istria ricorda i fatti del 20 aprile 1797:
“Il 20 Aprile 1797, all’entrata del porto del Lido marinai delle Bocche di Cattaro, comandati dal Capitano Alvise Viscovich, reagirono vittoriosamente alla provocazione navale francese testimoniando la fedeltà dei Dalmati a Venezia. Ultimo fatto d’arme a Venezia. TI CON NU – NU CON TI“.


I Piloni Dalmati al Parco San Nicolò sono stati inaugurati l’8 maggio 2005 in occasione della Festa della Sensa, grazie al compianto Tullio Vallery assieme a Franco Luxardo e il sostegno del Lions Club Lido.

Va ricordato che il Lido di Venezia conserva tutt’oggi profonde radici con la Dalmazia. Tra l’altro l’Isola d’Oro ricorda Zara anche dal punto di vista geomorfologico. Tra i legami più importanti c’è quello del Circolo Canottieri Diadora. Fu fondato a Zara, l’antica città della Liburnia, nel 1898 e rifondato nel 1962 proprio al Lido di Venezia dai soci esuli Dalmati.
L’Aeroporto Nicelli
L’Aeroporto del Lido di Venezia è intitolato all’aviatore Giovanni Nicelli, asso dell’aviazione da caccia pluridecorato per varie missioni di valore nel cielo del Veneto.

All’Aeroporto Nicelli dedicheremo un ampio approfondimento perché la nascita del Nicelli si collega alla Venezia del ‘900, agli idrovolanti militari in Arsenale, a Gabriele d’Annunzio e al tema dell’Isola d’Oro.
Per ricordare uno dei fatti salienti sul cielo di Venezia, il 25 aprile del 1913 nacque la San Marco, prima squadriglia al mondo di idrovolanti. La sua base stava all’Arsenale, ma l’operatività si spostò progressivamente verso il Lido tanto che l’idroscalo fu creato nel canale del Forte di S. Andrea.

Il primo volo di linea in Italia vide protagonista il Lido di Venezia. Era il 18 agosto 1926 e il merito va al all’ingegner Renato Morandi della Società Anonima Transadriatica. Il volo per Vienna ebbe grande successo e la linea venne presto sviluppata verso molte altre destinazioni.
Oggi l’Aeroporto sta vivendo un’importante fase di consolidamento e sviluppo. Merita sottolineare che l’aerostazione del Nicelli può essere considerato uno spazio culturale rappresentativo del ‘900. Costruito in stile architettonico influenzato da Le Corbusier ha una particolarità che la rende unica in Italia: la struttura non è mai stata colpita dai bombardamenti della II^ Guerra Mondiale.
Mamma Valentina e il figlio pilota Sebastiano
Tra le persone che apprezzano le nuove panchine anche mamma Valentina con suo figlio Sebastiano, giovane pilota d’aereo. In questo video il racconto della partenza dall’Aeroporto di Caorle per arrivare al Nicelli del Lido, bere un buon caffè al Fly Restaurant e godersi il panorama dalla panchina del Parco San Nicolò. Poi il ritorno a casa.
Fly Restaurant, Aeroporto Nicelli
Per l’occasione abbiamo intervistato Vincenzo Perillo, titolare del Fly Restaurant.
Chi sono i suoi clienti? Al Fly Restaurant arrivano tanti veneziani e chi ha le seconde case al Lido. Numerosi clienti atterranno con l’aereo o l’elicottero privato. Siamo in tempo di covid così gli ospiti provengono dalla regione, prima della pandemia i maggiori clienti erano italiani e stranieri, soprattutto austriaci, francesi, svizzeri e tedeschi.
Come funziona il ristorante? Il menù è tutto a base di pesce. La prenotazione è obbligatoria per una questione organizzativa che ci consente di gestire le elevate richieste, soprattutto nel weekend.
Dopo l’atterraggio cosa fanno e dove vanno i turisti? O si fermano a pranzo qui da me, oppure prendono il taxi e visitano Venezia. Rimangono un paio di giorni ma la vacanza continua anche per una o due settimane. Soggiornano soprattutto al Lido. Lo fanno tutto l’anno in special modo d’estate. In questo momento, per le leggi sul Covid, siamo aperti a pranzo.
Il Fly Restaurant è aperto tutto l’anno? Qui e in Aeroporto teniamo aperto sempre, tranne il mese di gennaio.
E’ soddisfatto del suo lavoro? Molto, il 90% dei clienti è esterno dalla vita dell’Aeroporto. Sono i veneziani, i lidensi. Da trent’anni mi occupo di ristorazione e quando rivedo i clienti mi si allarga il cuore. A tutto questo si aggiunge la location che è da incanto. L’uno e l’altro, bella clientela e luogo splendido, fanno un perfetto binomio.
