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Hotel Belvedere, Piazzale Santa Maria Elisabetta, Lido di Venezia

Progetto curato da un team di autori e collaboratori di Lido Oro Benon e l’Università Ca’ Foscari Venezia Dipartimento di Studi Umanistici, in accordo con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, sostenuti da istituzioni, enti ed imprese. Collaborazione e patrocinio della Procuratoria di San Marco, Ordine Ingegneri Venezia, Confindustria Venezia, Archivio Vittorio Cini con riconoscimento di Venezia 1600 e Veneto Sostenibile. Edison è il partner per la Sostenibilità. Sponsor e supporter Meneghetti l’orafo di Venezia, Istituti Vicenza formazione, Caffè Florian Venezia 1720, Mitilla la cozza di Pellestrina, Pasticceria Milady, Pachuka Beach Club, La Pagoda, AVM SpA, Cooperativa Guide Turistiche di Venezia, Club della Gondola e delle attività remiere, Venezia360. Si ringraziano per la collaborazione i Dirigenti Scolatici partecipanti, la Presidente del Consiglio Comunale di Venezia, Assessori e Presidenti delle Municipalità della Città di Venezia, il Comitato Venezia 1600.
Nell’immagine la bambina Gigeta, mascotte del progetto, disegnata da Valerio Held. Nel 1902, dopo aver gettato in mare il primo degli oltre 1.200.000 mattoni delle macerie, GIgeta si era tenuta in tasca un “tochetin”, cioè un pezzettino del Campanile. Era figlia del pittore Angelo Alessandri, amico di Giacomo Boni e discepolo di John Ruskin. Il celebre Salvatore Arbib aveva salvato il più grande pezzo esistente del Campanile di San Marco (5 tonnellate). Il “tocheton” è conservato a Venezia nel giardino di Palazzo Berlendis.