Foto, video e storia 20° Piloni Dalmati, Lido di Venezia 🦁🦁🦁 TI CON NU, NU CON TI

Appuntamento con la storia oggi 1 giugno a San Nicolò del Lido di Venezia per la Sensa con la celebrazione del 20° anniversario dei Piloni Dalmati che ricordano “l’ultimo fatto d’Arme a Venezia” e per promuovere la nascita di un Comitato europeo tra le due sponde adriatiche.

I Piloni Dalmati sono un’opera composta da 3 grandi cippi in pietra d’Istria dove sono scolpiti i simboli di Venezia, della Dalmazia e la storia della Serenissima. Furono realizzati nel 2005 su iniziativa del compianto Tullio Vallery e di Franco Luxardo con il sostegno del Lions Club Lido.

Iniziativa organizzata con la collaborazione di Elisabetta Noli del Global Campus of Human Rights, Marina Faraguna Consigliera Municipale FDI di origine Istriana, Nicola Gervasutti Consigliere Comunale Lega Salvini – Liga Veneta, Ammiraglio Stefano Meconi, con la partecipazione di Vittorio Baroni dell’Associazione Dalmati Italiani nel Mondo di famiglia da Zara, Aldo Sigovini Consigliere della Scuola Dalmata dei Ss. Giorgio e Trifone originario di Neresine, per ANVGD Venezia Daniele Spero di origine dalmata e Luciano Toncetti istriano da Pola.

Immagini alza bandiere, a cura di ASSOARMA con il coordinamento del Presidente Andrea Juris, a seguire i brevi interventi e la visita al Global Campus of Human Rights guidata da Elisabetta Noli:

Immagini di Giuseppe De Lorenzo e Alvise Vianello

COMITATO EUROPEO TRA LE DUE SPONDE ADRIATICHE PER LA SENSA

In un luogo intriso di memoria e spiritualità come San Nicolò del Lido, in occasione del 20° anniversario dei Piloni Dalmati, anche Lido Oro Benon si unisce a persone, enti ed organizzazioni che promuovono una nuova iniziativa civica dal forte valore simbolico: la costituzione di un Comitato europeo tra le due sponde adriatiche per la Sensa, con lo sguardo rivolto al 2026. È un gesto che nasce dal desiderio di riconciliazione, dalla volontà di trasformare antichi legami in ponti di Pace duratura, tra le genti che abitano le opposte rive dell’Adriatico. Un mare che non divide, ma unisce e custodisce tra le sue onde storie intrecciate di coraggio, fede e incontro.

Un importante passo avanti per il progetto che unisce le due sponde dell’Adriatico: il Global Campus of Human Rights ha confermato la sua disponibilità a mettere a disposizione gli spazi del proprio prestigioso campus, incluso l’affascinante chiostro antico, per ospitare un evento di grande rilevanza. La collaborazione si arricchisce ulteriormente con il supporto del Global Campus nella cura dei Piloni Dalmati, un simbolo fondamentale per la storia e la cultura delle comunità adriatiche.

Il ruolo del Global Campus of Human Rights non si limita alla semplice ospitalità. Infatti, la sua rete globale e la sua esperienza nell’ambito dei diritti umani offrono un’importante opportunità per lavorare sul tema degli Esuli in un’ottica educativa internazionale. Una prospettiva che non solo valorizza la memoria storica, ma crea anche occasioni di crescita e confronto tra le nuove generazioni.

Con il Comitato europeo tra le due sponde adriatiche per la Sensa, desideriamo offrire alle nuove generazioni il dono di una visione: che la storia può insegnare la concordia, che l’identità può diventare incontro, che ogni popolo che si affaccia su questo mare è parte di una sola, grande comunità. Perché la vera vittoria non è nelle armi, ma nella mano tesa. Non nel dominio, ma nella parola condivisa. E la Pace, come il mare, è vastità che accoglie, è orizzonte che non esclude, è voce che chiama tutti a navigare insieme, verso un futuro più umano e luminoso.

Per la fine di settembre è stata concordata una riunione fondativa per l’istituzione del Comitato europeo tra le due sponde adriatiche, un incontro che promette di diventare il punto di partenza di un nuovo percorso di sviluppo culturale e di collaborazione a livello internazionale. Le condizioni sembrano favorevoli per far crescere il progetto, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra le due sponde e diffondere i valori storici e culturali.

I PILONI DALMATI

Cosa rappresentano i Piloni Dalmati? Lo spiega in questo video Franco Luxardo, Presidente Onorario dell’Associazione dei Dalmati Italiani nel Mondo, quando ricorda Tullio Vallery:

Foto storica, 8 maggio 2005, dell’inaugurazione dei Piloni Dalmati dove si vede il gonfalone della Dalmazia che sembra abbracciare la pietra d’Istria:

L’articolo con la cronaca dell’inaugurazione dei Piloni Dalmati pubblicato su IL DALMATA del maggio 2005:

Targa in pietra d’Istria che ricorda i fatti del 20 aprile 1797:

Il 20 Aprile 1797, all’entrata del porto del Lido marinai delle Bocche di Cattaro, comandati dal Capitano Alvise Viscovich, reagirono vittoriosamente alla provocazione navale francese testimoniando la fedeltà dei Dalmati a Venezia. Ultimo fatto d’arme a Venezia. TI CON NU – NU CON TI“. 

La frase TI CON NU – NU CON TI è stata pronunciata il 23 agosto 1727 dal Capitano veneziano Giuseppe Viscovich nel “giuramento di Perasto” che per ultimo ammainò il Serenissimo Gonfalone.

L’articolo con la cronaca del gemellaggio di Venezia con Cattaro pubblicato su IL DALMATA del maggio 2005:

Il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia, in un’intervista video del 16 maggio 2021, ha detto:

“il mare non è un confine che separa, ma un ponte che unisce e allora questi episodi storici ben vengano nel ricordo e soprattutto per essere stimolo per considerare quanto il nostro oggi ha bisogno di meditare, di vivere e soprattutto di trovare anche a livello personale, sociale e politico degli stili capaci di generare pace”.

LA STORIA DELLA SENSA

A San Nicolò del Lido, durante la Festa della Sensa, arrivava il Bucintoro da San Marco e il Doge gettava in mare l’anello, poi scendeva a San Nicolò per la messa e il pranzo. Durante la Serenissima l’antica Chiesa era vocata per la benedizione delle navi veneziane che partivano in missione. Qui è conservata la metà delle reliquie di San Nicola che era venerato come protettore della flotta veneziana.

Gabriele Bella, Pinacoteca Querini Stampalia – La visita del doge a San Nicolò dopo lo Sposalizio del Mare

La Sensa ebbe origine a seguito della memorabile impresa dogale dell’anno 1000, quella di Pietro Orseolo II (26° Doge di Venezia) in soccorso della Dalmazia. Per celebrare l’impresa, ogni anno da secoli, nel tratto d’acqua davanti alla Chiesa di San Nicolò del Lido la laguna riceve l’anello d’oro dogale per celebrare l’Ascesa in cielo di Gesù Cristo e come segno del legame di Venezia con il mare.

Il Doge Pietro II Orseolo è considerato come l’iniziatore dello Stato da Mar. Abile diplomatico mise insieme tutta la nobiltà veneziana per poi tessere relazioni collaborative con gli Imperi di Occidente e di Oriente. Il Dogado di Pietro II Orseolo consolidò e sviluppò l’influenza marittima della Serenissima sull’Istria e la Dalmazia, stabilì alleanze con i greci. Liberò le popolazioni della Dalmazia e sconfisse i pirati Narentani quando, con il favore di Bisanzio, per la prima volta fu alzato lo stendardo di San Marco. L’operazione navale del Doge ebbe un grande successo a Parenzo, Pola, Ossero, Cherso, Veglia, Arbe, Zara, Sebenico, Traù, Spalato, Curzola, Lagosta e Ragusa. Bisanzio conferì al Doge il titolo di ”Duca di Dalmazia”. In seguito ci furono le nozze tra Giovanni e Maria, ovvero tra il figlio di Pietro II Orseolo e la nipote dell’Imperatore bizantino Basilio II.